Oggi vi parlo di una storia di famiglia, una di quelle storie che una volta che conosci non vedi l’ora di farla sapere a tutti.
Questa storia è ambientata a Mezzolara, dove, tra floride campagne e numerosi allevamenti, abita la famiglia Scapin. I coniugi Scapin si sono conosciuti alla Sagra della Cipolla, lui aveva 16 anni e la sua bella 14, da lì non si sono più lasciati e hanno dato origine alla loro famiglia.
Silvio, macellaio preciso e pignolo, creava ricette uniche con ingredienti sani e genuini, mentre la moglie si occupava di crescere i loro figli con un’alimentazione di prima qualità: tutto veniva prodotto in casa, latte, panna, zabaione, pasta, tutto.
Simona, la figlia maggiore, cresce con una precisa idea di lavoro: attenzione e cura dell’artigianato, arte unica di suo padre, attento ad ogni creazione.
La fortunata realtà degli Scapin diventa anno dopo anno più grande e così, da Mezzolara, la famiglia si sposta a Bologna, dove rileva un locale in via Santo Stefano 88. Silvio si occupa delle ricette e della produzione delle mortadelle, sua moglie della parte di rosticceria e Simona, per ben 12 anni, dà una mano in negozio, cercando di imparare quanto più possibile dal padre, in silenzio, per evitare che lui si distragga.
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