Finalmente possiamo goderci l’aria aperta e le bellezze della nostra regione, oggi vi porto nel magico Borgo di San Pietro, ad Ozzano. Luogo incantato dove si ergeva il celebre castello di Uggiano, adesso potrete ammirare solo la sua Torre, recentemente restaurata.
All’interno del castello vi erano due chiese, quella di San Lorenzo e quella di San Pietro. A 200 metri da quest’ultima vi sono due fontane del XV secolo, dette “Delle Armi” dal nome della famiglia bolognese che viveva qui.
Non so voi, ma le visite guidate mi mettono sempre un certo languorino e cosa c’è di più bello di fermarsi in un ristorantino durante una gita fuori porta?
Entriamo all’osteria San Pietro, locale storico, emblema di questo borgo.
Quando Marco aveva diciotto anni allietava le sue giornate con una partita a calcetto e un piatto di tagliatelle, appena uscito da scuola, frequentava il Liceo Fermi di Bologna, andava alla “Trattoria delle vecchine”, l’unico ristorante che gli permetteva di fare baldoria con gli amici, mangiare seduti e bere il vino al prezzo di una pizza.
Era gestito da due vecchiette e il fratello, a volte si andava su senza aver prenotato ma non c’era problema: prendevano le uova che tenevano sopra al televisore in bianco e nero e ti tiravano la sfoglia sul momento. Il tempo di una partita a carte e le tagliatelle fumanti erano a tavola.
Era un posticino alla buona, l’aia divideva la casa delle vecchine dal ristorante, a quei tempi non c’era l’attenzione che c’è adesso nel mondo della ristorazione, loro tiravano la sfoglia in casa e poi portavano la pasta al ristorante. Tovaglie di carta bianca , arredamento spartano, il profumo di ragù che ti impregnava i vestiti. Era come andare a mangiare dalla nonna.
Venne un giorno nel ’96 in cui i ragazzi trovarono chiuso e così, dopo una partita di calcetto nacque l’idea nelle fervide menti di Marco, suo fratello Stefano e l’amico Michele: “Prendiamolo in gestione noi”! Dopo una corte spietata, le vecchine gli hanno ceduto l’attività che ha mantenuto la tradizione e la loro identità. Le pentole di rame usate dalle sorelle sono ora appese al soffitto, c’è il classico bicchiere da osteria, solo le tovaglie di carta bianca sono diventate a quadretti.
Un’attività aperta nel 1922, messa in regola nel 1944 con la fine della guerra, che compie ormai cento anni a suon di tagliatelle e vino.
Adesso in cucina c’è un cuoco di 25 anni, che usa le ricette della mamma di Marco, dal ragù al tipico fiordilatte. L’unica ricetta che resta segreta è quella della zuppa inglese, quella non viene svelata a nessuno. Due ragazzi fanno la pasta fatta in casa, piatto particolarmente amato è infatti la tagliatella al ragù. Per tutti coloro che vogliono provare qualcosa di nuovo, consiglio le tagliatelle con la farina di canapa condite con pesto di basilico, pomodorini secchi, pinoli e parmigiano reggiano. Sfido a trovare qualcun altro che le faccia… a mano!
Anche l’osteria San Pietro ha purtroppo risentito dell’avvento del Covid-19, i ragazzi sono stati messi in cassa integrazione e i soci ringraziano di aver avuto anche un altro lavoro senza il quale non avrebbero potuto continuare.
Dal 20 maggio San Pietro ha riaperto e vi aspetta tutte le sere, con i suoi tavoli all’aperto, distanziati e con i menù di carta usa e getta o con QR code da scaricare sul proprio dispositivo.
E ricordatevi di chiamare che la prenotazione… è obbligatoria!
Osteria San Pietro
Via San Pietro, 35
40064 Ozzano dell’Emilia (Bo)
Tel: +39 051 796003