Napoli è un vassoio di struffoli decorati e affiatati, dolci sì, ma al punto giusto.
Napoli accade.
Napoli accade quando vuoi allontanarti dal vociare e scendi le scalette del lungomare per fermarti nel Borgo Marinaro, in silenzio, davanti alle barche.
Napoli è la pizza. Bianca o rossa, con il fiordilatte. Eh sì, perché sulla pizza ci va il fior di latte.
E io la prendo bianca, con le melanzane a funghetto, rigorosamente fritte.
Napoli è il lampione davanti a Sorbillo. Che fotografo ogni anno.
Napoli è lo spaghetto Avvvvvongole.
Si dice così. In un accento migliore del mio, possibilmente.
Napoli ti mette serenità.
Come in quelle giornate
in cui ti senti giù
ma poi vedi Castel dell’Ovo
e sei in pace col mondo.
Napoli è quando sei indeciso se prendere il dolce o meno. Ma poi ti ricordi che c’è la Torta Ricotta e Pere.
Napoli è bella e impossibile. Come la stazione della metropolitana di Toledo. Prima di riuscire a fare il biglietto sotto Natale, deve passare almeno mezz’ora.
Napoli è Poppella. Un fiocco di Neve, delicato e lieve, di zucchero a velo, nel Sud Italia.