Oggi vi parlo di una storia di famiglia, una di quelle storie che una volta che conosci non vedi l’ora di farla sapere a tutti.
Questa storia è ambientata a Mezzolara, dove, tra floride campagne e numerosi allevamenti, abita la famiglia Scapin. I coniugi Scapin si sono conosciuti alla Sagra della Cipolla, lui aveva 16 anni e la sua bella 14, da lì non si sono più lasciati e hanno dato origine alla loro famiglia.
Silvio, macellaio preciso e pignolo, creava ricette uniche con ingredienti sani e genuini, mentre la moglie si occupava di crescere i loro figli con un’alimentazione di prima qualità: tutto veniva prodotto in casa, latte, panna, zabaione, pasta, tutto.
Simona, la figlia maggiore, cresce con una precisa idea di lavoro: attenzione e cura dell’artigianato, arte unica di suo padre, attento ad ogni creazione.
La fortunata realtà degli Scapin diventa anno dopo anno più grande e così, da Mezzolara, la famiglia si sposta a Bologna, dove rileva un locale in via Santo Stefano 88. Silvio si occupa delle ricette e della produzione delle mortadelle, sua moglie della parte di rosticceria e Simona, per ben 12 anni, dà una mano in negozio, cercando di imparare quanto più possibile dal padre, in silenzio, per evitare che lui si distragga.
Successe un giorno…
Che un bambino, entrato in negozio mano nella mano con la sua mamma, si lamentasse per avere a tutti i costi la mortadella di Silvio. Questo comportamento catturò l’attenzione di un (apparente) semplice cliente in fila che volle provare la mortadella che il bambino chiedeva. Qualche tempo più tardi si scoprì che il signore era uno dei rappresentanti dell’Emilia Romagna del presidio Slow Food e fece sì che la mortadella degli Scapin entrasse a far parte dell’associazione.
Da quel momento Artigianquality, la mortadella dal sapore unico, totalmente lavorata a mano, fu sulla bocca di tutti e giunsero rivenditori da tutta Italia per accaparrarsi la mortadella più buona della penisola.
Nasce così Artigianquality SRL
Simona allora decise di lasciare il negozio per aprire un laboratorio all’avanguardia che potesse mantenere in pieno il rispetto della tradizione. Era il 2015 quando lasciò la mamma, il papà e il fratello in negozio (che adesso si trova in Via Santo Stefano 90) per aprire il laboratorio di via Tranquillo Cremona, appena fuori le mura del centro storico.
Com’è fatta la mortadella di Silvio?
Del maiale si usano solo spalla, prosciutto, rifilatura del prosciutto e grasso di gola deghiandolato (il guanciale). Eventuali imperfezioni della carne fresca, come tumorini, incroci di nervi o ematomi, vengono eliminati dalle sapienti mani di Gabriele e Giancarlo. A questi pezzi del maiale vengono poi aggiunte una base aromatica (cardamomo, macis, noce moscata, pepe bianco e nero in grani, aglio fresco DOP di Voghiera) e il sale nitritato, il minimo di legge consentito.
La cottura della mortadella varia dalle 24 alle 28 ore, una cottura lenta e a bassa temperatura. Raffredda un giorno in abbattitore e poi ecco che è pronta!
Mortadella & Salame Rosa, conosci le origini di questi prodotti?
Il salame rosa è l’antenato della mortadella: stesse parti anatomiche, tagliate a punta di coltello, insaccato, cotto, raffreddato e pronto per essere mangiato.
La mortadella invece è così chiamata in quanto la carne veniva triturata al mortaio e poi speziata grazie allo zafferano, un ottimo conservante naturale.
Artigianquality è l’unico produttore artigianale di mortadelle presente a Bologna, una realtà unica e da preservare, dove semplicità, sincerità e trasparenza trionfano per garantire alla nostra città un’alimentazione più sana e consapevole.

Alcuni luoghi in cui potrete trovare i prodotti di Artigianquality: