Oggi sono stata all’inaugurazione della mostra “Vento, caldo, pioggia, tempesta” a Palazzo d’Accursio a Bologna. La mostra, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere dal 12 dicembre 2018 al 10 marzo 2019, è approdata proprio oggi a Bologna e sarà possibile vederla fino al 9 giugno p.v.
Organizzata da Greenpeace, lo scopo dell’esposizione è quello di raccontare, attraverso un percorso di fotografie come i cambiamenti climatici non riguardino solo Paesi e realtà distanti da noi.
“È un processo ormai inarrestabile che tocca anche noi, protagonisti inconsapevoli di un cambiamento in cui, invece, dobbiamo avere un ruolo attivo. Lo scioglimento dei ghiacciai, infatti, riguarda l’Artico ma anche i ghiacciai italiani. La desertificazione non è una questione interna al continente africano ma è presente anche in alcune zone d’Italia, così come l’innalzamento del livello del mare non riguarda solo le isole del Pacifico.”
Le foto sono state scattate in Italia e nel Mondo da fotografi che collaborano con Greenpeace, nel mio articolo vi mostro quelle che mi hanno colpito maggiormente.

Gli abitanti di Malanday lasciano le proprie case, dopo l’allarme lanciato dal governo nazionale per le zone pianeggianti di Manila. Settimane di forti piogge hanno lasciato le persone in una situazione difficile, senza casa né elettricità.
© Veejay Villafranca/ Greenpeace

Ci si difende dall’avanzata del mare e dall’erosione costiera creando barriere artificiali fatte di sacchi di sabbia
©Francesco Alesi/ Greenpeace

Venezia è una delle aree italiane più a rischio a causa dei cambiamenti climatici. Già oggi, oltre l’80% delle città si ritrova sott’acqua quando il livello di quest’ultima raggiunge altezze massime.
© Giacomo Cosua/ Greenpeace

A causa dell’uragano Mitch il nord del Nicaragua ha avuto quasi tutte le strade e i ponti distrutti. I fiumi sono diventati le vie di comunicazione tra i vari villaggi della regione.

Quando in primavera, dopo un forte temporale, il cielo rimane terso e pulito, da Villa Aldini è possibile vedere le Prealpi Venete innevate. La pianura è scomparsa, nascosta da una fitta nuvola di smog e polveri sottili che avvolge la città come una fitta nebbia.

Un banner “umano” chiede un futuro 100% rinnovabile e di pace. Il flash-mob, ideato dall’artista internazionale John Quigley, si è tenuto durante la COP21, summit sul clima che nel dicembre 2015 ha portato alla stesura degli Accordi di Parigi
© Yann Arthus Bertrand/Spectral Q
Queste sono solo alcune delle foto che mi sono soffermata ad ammirare.
Palazzo d’Accursio è nel cuore di Bologna, l’accesso è gratuito ed aperto a tutti. Io vi consiglio di sfruttare queste due settimane per andarci, perché è importante fare qualcosa. Tutti noi possiamo farlo, ogni giorno, riciclando, camminando, amando (il nostro Mondo).