Dulcis in fundo

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L’ultimo articolo del Calendario dei Sapori, la conclusione di questo percorso che ha permesso si realizzasse un mio piccolo sogno nel cassetto: creare uno spazio mio in cui poter scrivere ciò che mi fa stare bene e condividerlo con voi.
In questo articolo troverete delle storie speciali, delle storie da leggere davanti a una tazza di cioccolata e avvolti da una morbida coperta di lana, in un giorno di inverno. Sono storie che potrete leggere quando avrete freddo perché riscaldano il cuore.
Grazie ai racconti dei miei amici, le lunghe giornate autunnali e invernali hanno avuto un sapore speciale, mi hanno fatto spuntare un sorriso ogni giorno e spero sia successo anche a voi.
Non dico altro, vi lascio leggere e fatemi sapere cosa ne pensate!

Pancakes allo sciroppo d’acero e lamponi

Sciroppo d’acero, storia di Claudia

Martedì mattina, nebbia, -2º, appoggio il gomito sul tavolo della cucina, la testa sulla mia mano e chiudo gli occhi. Stamattina vorrei che la colazione me la preparasse Claudia , ripenso al suo racconto: «La mia storia d’amore con lo sciroppo d’acero nasce nel 2014, durante il mio quarto anno di liceo passato in Canada. È un ingrediente tipico, simbolo nazionale della cultura canadese.
Ogni volte che utilizzo questo ingrediente in una ricetta ripenso al mio anno passato lì, con le tre meravigliose famiglie che mi hanno ospitato, le amicizie strette durante i mesi trascorsi li. In particolare le colazioni preparate tutti insieme il sabato mattina, con pancakes al cioccolato e sciroppo, che dava al weekend un inizio dolcissimo.»
Tanta dolcezza ci vorrebbe oggi, per iniziare al meglio una nuova giornata, magari con questa storia qualcuno più tardi al bar ordinerà i pancakes🥞

Lamponi, storia di Vittoria

Passeggiata nel bosco
scalpiccio di passi
foglie stropicciate
inciampo
la presa di papà
ora di merenda
lamponi
le sue mani ne sono piene
ne mangio uno
un altro
ancora
è sera
torniamo a casa
ce ne sono tanti
domani
a colazione
mi ricorderò 
della passeggiata nel bosco.
Dolce storia di Vittoria , la mia amica appassionata dei classici, la mia amica che passa ore e ore a studiare, a leggere e a sognare i lamponi di quando era bambina che ora trova solo al supermercato. 🙈

Tortino cocco e cioccolato

Cocco, storia di Lorenzo

Mancano 5 giorni a Natale, i tetti sono ancora imbiancati, e questa neve rende tutto un po’ più magico… proprio come il cocco sui tegolini al cioccolato, uno dei miei dolci preferiti e che mi ricordano di quando ero bambina. Non sono l’unica a pensare alle proprietà speciali del cocco, anche il mio amico Lorenzo lo adora, parlandone insieme mi ha detto che predilige specialmente il cocco in polvere: gli piace sulle tavolette di cioccolata e negli impasti delle torte. Ha detto una frase che mi ha colpito tanto e che ho piacere di condividere con voi come momento di riflessione insieme: «È quell’ingrediente secondario che però fa la differenza, come i piccoli dettagli nella vita.»
Sono pienamente d’accordo con lui e invito noi tutti ad accorgerci di più dei dettagli: quando i familiari ci apparecchiano la tavola per mangiare, quando gli estranei ci aprono la porta per farci passare, quando gli amici ci lasciano il primo parcheggio vuoto per la macchina e loro vanno a cercarne uno più avanti.
Nutritevi di dettagli, non solo oggi, non solo a Natale, ma tutti i giorni. ✨

 

Cioccolata, storia di Lorenza

Tre del pomeriggio, io stanca e infreddolita mi avvolgo nel mio piumone, indosso calzini morbidi,ho la guancia appoggiata sul braccio piegato come una curva a gomito… sono sul divano, mentre mamma in cucina scioglie il cioccolato a bagnomaria.
La prima persona che mi viene in mente quando sento questo profumo è Lorenza, tra poco sarà il suo compleanno e festeggeremo con una fetta della sua torta preferita, la Tenerina, che do per scontato che tutti sappiano sia nata a Ferrara, ma ieri, a cena coi miei amici, ho scoperto che non è così.
Il maggiore ricordo di Lorenza è legato alla sua infanzia, a quando mangiava l’ovetto Kinder tutte le volte che faceva una sosta in rifugio con il suo maestro di sci, dopo la fatica in primis di indossare calzamaglie,pile, tutona, guanti, casco e scarponi, e poi di stare concentrata nelle sue discese. L’ovetto non era solo un delizioso peccato di gola ma anche un momento di pausa e serenità: seduta, le gambe che si riposano e il palato soddisfatto.
Da futura dottoressa, la mia amica ha sottolineato, durante la nostra conversazione, le capacità benefiche ed afrodisiache del cioccolato che rilascia endorfine e fa bene al cuore e mente.
Credo che il cioccolato sia l’ingrediente preferito di tantissimi di noi, bianco, al latte o fondentissimo, buono come tavoletta, mousse o gelato.

Semifreddo al mandarino

Mandarino, storia di Giulia

Per la Vigilia di Natale ho pensato di raccontarvi la storia di Giulia che vede protagoniste lei, la sua bisnonna e un piattino ricco di leccornie per un ospite speciale…
«Quando ero bambina, la sera del 24 con la mia bisnonna imbandivo una tavolina vicino al camino, mettevo un piattino con i biscotti, qualche mandarino e un bicchiere di latte: erano per Babbo Natale. Credevo mi avrebbe lasciato più regali se mi avesse visto generosa con lui!
La mattina dopo non vedevo l’ora di andare a controllare che il piattino fosse vuoto, simbolo dell’arrivo di Santa Claus.
Nell’aria mi ricordo che c’era sempre odore di buccia di mandarino, un po’ bruciacchiata. Davanti al camino si stendeva un mare di regali, pacchetti di tutte le forme, grandi e piccoli, con giochi rossi e oro. Sopra di essi era appoggiato un calzino riempito da tantissime monetine che durante l’anno la mia bisnonna accumulava.
Adesso quando sento odore di mandarino ed arriva all’inverno non faccio che pensare a quella notte speciale, che anche oggi mi appresto a passare, un po’ più grande ma sempre sognante.» 🍊

Biscottini di Natale

«Un ingrediente che mi piace moltissimo è la cannella, ha un odore magico, piace molto a mia mamma che me l’ha fatta assaggiare e la associo a tutte le cose che piacciono a entrambe come i biscotti speziati tipici del nord Europa che compriamo in viaggio o all’Ikea, mi ricorda il Natale appena la sento (che è il mio periodo preferito dell’anno), le torte di mele e le mele cotte che fanno molto inverno (che amo), lo strudel che mangio in montagna nei rifugi quando scio e quindi mi ricorda la neve, mi ricorda le vacanze studio in Germania dove mettevo la cannella in tutti i dolci e nel caffè di Starbucks, la panna montata su cui sopra metto la cannella, il the caldo speziato alla cannella da bere in inverno in cui inzuppare i biscotti (alla cannella dell’Ikea😂). Insomma amo la cannella!»
Quando ho ricevuto questo messaggio mi è venuta voglia di una candela, una coperta e biscotti fatti in casa. 
Vi parlo di Elisa e della nostra passione incondizionata per l’inverno.
Dell’inverno amiamo le atmosfere calde che si creano in casa, i maglioni col collo alto, i pigiami pesanti e morbidi, specialmente quelli di OYSHO , le tazze di tè bollente, il trucco che rimane intatto sul viso senza sbavare, i fiocchi di neve che cadono fuori dalla finestra. Quando ci chiedono qual è la nostra stagione preferita rispondiamo “inverno”, il che non è affatto scontato, eppure noi continuiamo imperterrite nella nostra difesa verso i mercatini di Natale e i cappelli di lana contro le creme solari e la sabbia nelle scarpe!

Chiodi di garofano, storia di Ilaria

«Cosa sono i chiodi di garofano per me? Fino a qualche settimana fa un ricordo d’infanzia, un odore che non mi è mai piaciuto, non tanto perché non mi piacesse davvero, quanto dal fatto che fossi influenzata dall’odio di mia madre per questa piccola e affascinante spezia.
In casa sono riposti o dentro al barattolo di vetro appositamente disposto sul ripiano dedicato alle spezie, o avvolti in un pezzetto di stoffa bianco chiuso con un filo dello stesso colore dentro al barattolo del pan grattato ricavato dal pane secco.
Puntualmente succede il disastro, sempre la stessa storia: mia madre prende il barattolo del pane secco, lo versa in un piatto e senza badare troppo a cosa stia succedendo dentro al quel piatto, continua con la ricetta del momento, impana, gira e rigira per bene su tutti i lati, impasta e ecco che succede di nuovo: Il sacchetto dei chiodi di garofano si è aperto nel versare il pane, ed eccoli che hanno preso il loro posto nelle ricette.

Qualche settimana fa, ero a lavoro, il freddo stava iniziando a farsi largo nello studio con l’aiuto degli spifferi di porte e finestre, decido così con i miei colleghi di farmi un tè.
Mentre scelgo tra le bustine, un odore delicato ma intenso penetra nelle mie narici, risale e avvolge ogni mia parte del corpo fino ad arrivare al cervello ed è come se creasse una nube nella mia testa, una nube che deve far riaffiorare dei ricordi, tra cui un ricordo chiaro che riaffiora nella mia testa come fosse un quadro.

È il primo dell’anno siamo a tavola nella sala da pranzo dei nonni, e sopra alla scodella c’è una ciotola così fumante coi passatelli in brodo della nonna. La ciotola fumante rilascia un odore caldo e deciso, odore di passatelli e chiodi di garofano, perché sì alla nonna succede anche più spesso che alla mamma, i chiodi di garofano finiscono in ogni ricetta dove c’è il pan grattato, ormai sono diventati una cosa unica. 

Torno io all’interno dello studio che penso che quello sia un segno, come se la nonna fosse li a darmi il suo benestare per questo nuovo lavoro, che avrebbe voluto fare anche lei, ma non è riuscita.»

Latte, la mia storia

Siamo giunti all’ultima casella di questo calendario, al giorno di Natale, e per ringraziarvi dell’amore che avete messo in questa galleria vi regalerò la mia storia con un ingrediente che amo, oltre ovviamente alla mia proposta di Menu di Natale.
Il mio ingrediente preferito è il latte, la mia storia con esso nasce dai miei primi giorni di vita in cui mamma mi allattava e mi piaceva talmente tanto berlo che quasi non riusciva a contenermi. 
Quando ero un po’ più grande riempiva il biberon con il latte e i biscotti Plasmon sbriciolati, mentre è diventato, nel periodo della scuola materna, una golosa pausa-merenda di metà mattina. Lì lo prendevo freddo e scoprii così come lo preferivo a quello caldo. 
Ci fu un periodo, durante le elementari in cui il latte caldo non lo potevo soffrire e così papà ci aggiungeva un cucchiaino di cacao amaro. 
Man mano che crescevo vedevo il caffellatte dei miei genitori, e incuriosita, lo provai.
Non è mai esistita per me colazione senza latte, la sera, se avevo mangiato tanto a pranzo, mi bevevo una buona tazza di latte coi biscotti, a merenda, nel pomeriggio, prendevo spesso un po’ di latte coi cereali.
Il latte è la mia quotidianità, non riesco ad iniziare la mia giornata senza latte, caldo se ho mal di gola, cappuccino se voglio rilassarmi a casa o vado al bar, freddo se è estate o se mi sveglio accaldata. 
Il latte poi è l’ingrediente principale del mio alimento preferito: il gelato, senza gelato non potrei proprio vivere! 
Il latte è diventato per me indispensabile, fedele compagno di tutte le mie giornate, ha saputo adattarsi ai miei gusti, grazie all’ausilio di validi aiutanti come il cacao, il caffè o le uova e il mascarpone per il mio gusto di gelato preferito!!! 🥛

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